Lo studio morfologico e funzionale dell’ano e del retto viene effettuato mediante la defecografia, ossia l’indagine radiologica che consente la valutazione della “defecazione” e, associata alla cistocolpografia, dei rapporti tra i vari organi del pavimento pelvico nel loro complesso, sia in fase statica che dinamica.
La defecografia statica è la tecnica adottata in origine, che consiste nello studio del retto a riposo e durante l’attività volontaria mediante l’acquisizione di radiografie standard. Il retto viene opacizzato con bario e le immagini radiologiche vengono scattate con il paziente seduto in proiezione latero-laterale.
La defecografia dinamica è l’evoluzione della tecnica statica, che consente l’acquisizione di immagini con frequenza pari a 3 immagini/secondo con successiva elaborazione digitale. Questa tecnica rende possibile valutare il movimento delle strutture mobili e la misurazione dei diametri pelvici in funzione delle variazioni della meccanica defecatoria.
La cistocolpodefecografia (o perineografia) rappresenta un’ulteriore evoluzione della radiologia morfo-funzionale. Si tratta di uno studio simultaneo del retto, della vescica e della vagina, ognuno dei quali viene opacizzato con un diverso mezzo di contrasto. La panoramicità di questo studio permette di evidenziare la presenza contemporanea di patologie del distretto anteriore (cistocele o colpocele anteriore) e, soprattutto, consente una valutazione più precisa dell’enterocele che viene definito con l’allontanamento del retto dalla vagina durante il ponzamento.
L’opacizzazione delle anse dell’intestino tenue o del colon con mezzo di contrasto consente di ottenere informazioni aggiuntive sulla presenza di anse all’interno del prolasso (enterocele, sigmoidocele).
Questo tipo di indagine trova, quindi, le sue principali indicazioni nelle sindromi ritentive ed in particolare nella stipsi da ostruzione rettale, dove è possibile diagnosticare invaginazione retto-rettale o retto-anale (intussuscezione), rettocele, prolasso rettale, prolasso genitale ed infine sindrome dell’ulcera solitaria del retto, spesso associata a prolasso completo od occulto del retto ed identificata come immagine di plus per il ristagno di mezzo di contrasto.
La colpocistodefecografia è, quindi, utile per l’individuazione di prolassi retto-anali, eventualmente associati a quelli uterini e vescicali, e per lo studio di malattie funzionali, quali stipsi, incontinenza fecale o urinaria.